Il gioco d’azzardo patologico come nuova forma di vulnerabilità

Il quadro normativo italiano in tema di gioco con vincita in denaro (lecito o d’azzardo) ha visto succedersi, negli ultimi anni, una vasta serie di provvedimenti legislativi statali, perlopiù volti ad aumentare l’offerta del gioco considerato lecito, sul presupposto che questo riduca le infiltrazioni criminali in questo mercato.

In realtà, ciò ha indotto soltanto un aumento del “gioco”, che oggi è una fiorente industria che fattura miliardi, nonché della sua degenerazione patologica - il fenomeno della cd. “ludopatia” - con gravissime conseguenze di carattere economico e sociale sulle famiglie e soprattutto sulle persone più vulnerabili . Il tutto senza eliminare né le infiltrazioni criminali né il gioco d’azzardo in senso proprio, che è e resta illecito penale.

È pur vero che, a fronte di queste conseguenze negative dell’impostazione della regolazione statale, molte Amministrazioni locali, per la vicinanza al territorio e la necessità di gestire direttamente le problematiche ingeneratisi, hanno tentato di arginare i devastanti effetti sociali del fenomeno attraverso propri provvedimenti (ordinanze sindacali, regolamenti comunali, ecc.), che in un primo tempo la giurisprudenza amministrativa ha teso ad annullare per la mancanza di una base legislativa. La situazione è mutata allorché le Regioni sono intervenuti con proprie politiche di prevenzione, specialmente nell’ultimo lustro, offrendo copertura legislativa ai provvedimenti comunali, in modo da determinare un mutamento della giurisprudenza, oggi maggiormente favorevole a questi tentativi di arginare il fenomeno, tanto più dopo l’avallo ricevuto dalla Corte costituzionale con diverse recenti pronunce.

In realtà, anche lo Stato negli ultimi anni ha, in modo piuttosto blando e scarsamente efficace, cominciato ad adottare misure di prevenzione in collaborazione con le autonomie territoriali, da ultimo con le più rigorose misure contenute nel cd. “Decreto dignità”.

Resta comunque il fatto che per lo Stato il gioco con vincita in denaro è fonte di enormi entrate fiscali (di cui si prevede l’aumento), di modo che si ingenera una vera e propria imposizione fiscale sulla povertà, giacché sono le fasce più vulnerabili, che cadono vittima della ludopatia, a contribuire massicciamente alle entrate dell’Erario, mentre sul livello territoriale si scaricano poi i costi della assistenza (sanitaria e sociale) alle vittime del fenomeno.

Dal punto di vista giuridico, perciò, il quadro è a dir poco complesso ed intricato, nonché in continua evoluzione, mentre il fenomeno del GAP si sta allargando assumendo dimensioni di forte impatto sociale.

A fronte di ciò, l’attività di ricerca del CRID, muove anzitutto nell’ottica di cercare di sostenere le Amministrazioni territoriali che intendano adottare un provvedimento di lotta al “Gioco d’azzardo patologico” (GAP) con il progetto, in corso di realizzazione, di dare vita ad una banca dati che consenta di verificare come altri enti dello stesso territorio si siano già mossi sul tema e come eventualmente la giurisprudenza abbia giudicato tali interventi ovvero di conoscere come altre Amministrazioni abbiano adottato la misura che si intende introdurre, scegliendo tra varie buone prassi quella più adatta al loro specifico contesto.

Naturalmente, oltre alle Amministrazioni, anche i vari operatori del settore potrebbero trarre grande vantaggio dal fatto di disporre di una raccolta aggiornata e per quanto possibile completa dei provvedimenti contenenti norme di limitazione del GAP.

Peraltro, il tema non può non essere oggetto, secondo la tradizionale metodologia di azione del CRID, di studi interdisciplinari, dato che interseca, oltre ai profili giuridici, tematiche di carattere economico, problematiche di ordine medico (in particolare psichiatrico), sociale, nonché tecnologico-informatico.

In tale prospettiva il Centro sta mettendo a punto un approccio globale e integrato a questa nuova forma di vulnerabilità.

Il gruppo di lavoro che si occupa del tema coinvolge:

Prof. Simone Scagliarini (coordinatore), Prof. Gianfrancesco Zanetti, Prof. Thomas Casadei, Prof. Michele Ferrazzano, Prof. Gianluigi Fioriglio, Dott.ssa Noemi Miniscalco, Dott. Casimiro Coniglione, Dott. Gianluca Gasparini, Dott.ssa Benedetta Rossi, Dr. Fabio Corigliano, Dott.ssa Claudia Severi.
con il supporto di tirocinanti del CRID

Eventi

18/05/2023: Gioco d’azzardo patologico: numeri e azioni di contrasto

Introduce e coordina la Prof.ssa Tindara Addabbo (Coordinatrice del Dottorato in Lavoro, Sviluppo e Innovazione; CRID, Unimore).

Interventi:

L’iniziativa, organizzata con il sostegno del Comune di Modena nell’ambito del progetto “Violenza e social network: analisi e percorsi di educazione alla legalità”, costituisce il secondo appuntamento del ciclo di Laboratori di formazione-azione “Legalità: lessico per buone pratiche” promosso da Fondazione Marco Biagi e CRID, Unimore.

All’incontro hanno preso parte alcune classi del Liceo “Formiggini” di Sassuolo e della sede distaccata di Palagano, intitolata a Marco Biagi.

 

4/03/2022: I pericoli del gioco d’azzardo nell’era digitale. Strategie di prevenzione e azioni di contrasto al tempo della pandemia (e oltre)

Saluti istituzionali del Prof. Gianluca Marchi (Prorettore dell’Università di Modena e Reggio Emilia) e dell'Ass. Andrea Bosi (Assessore Legalità del Comune di Modena).

Introduce e coordina il Prof. Simone Scagliarini (coordinatore scientifico Osservatorio Privacy Fondazione Marco Biagi; Officina informatica CRID, Unimore).

Interventi:

  • Prof. Carlo Chiappinelli (Presidente di coordinamento delle Sezioni riunite in sede di controllo, Corte dei Conti).
  • Dr.ssa Serena Vantin (Univ. di Bologna)
  • Prof. Gianluigi Fioriglio (Unimore).

L'iniziativa, organizzata con il sostegno del Comune di Modena nell’ambito del “Bando per la promozione della legalità e della cittadinanza responsabile”, ha preso spunto dagli Atti del Seminario “I pericoli del gioco d'azzardo nell'era digitale. Strategie di prevenzione e azioni di contrasto" (dicembre 2020) pubblicati, a cura di Serena Vantin, nella collana “Diritto e vulnerabilità - Studi e ricerche del CRID” diretta da Gianfrancesco Zanetti e Thomas Casadei (Giappichelli, 2021).

QUI  la registrazione dell'evento.

14/12/2020: I pericoli del gioco d’azzardo nell’era digitale. Strategie di prevenzione e azioni di contrasto

15.30-15.40 Saluti istituzionali dell'Ass. Andrea Bosi (Assessore alla Legalità del Comune di Modena) e del Prof. Gianluca Marchi (Prorettore Unimore).

Panel 1: Formazione e prevenzione. Una sfida per le istituzioni, la società, il territorio.
Moderatrice: Prof.ssa Claudia Canali (CRID – Unimore, Comitato Scientifico Game Science Research Center – Unimore).
Relazioni: Prof. Simone Scagliarini (Fondazione M. Biagi, CRID – Unimore), Prof. Gianluigi Fioriglio (Officina informatica del CRID – Unimore), Dr.ssa Giulia Migneco (Responsabile della Comunicazione Avviso Pubblico Modena).

Panel 2: Informare per conoscere. L’Azzardo Patologico e le giovani generazioni.
Moderatrice: Prof.ssa Tindara Addabbo (Fondazione M. Biagi, CRID, Comitato Scientifico Game Science Research Center – Unimore).
Relazioni: Dr.ssa Giorgia Pifferi (AUSL Modena), Dr.ssa Pamela Bussetti (Federconsumatori Modena), Dott. Andrea Ligabue (Comitato Scientifico Game Science Research Center – Unimore).

La Giornata di studi rientra nell'ambito del Progetto "I pericoli del gioco d’azzardo nell’era digitale. Strategie di prevenzione e azioni di contrasto", a cura del CRID in collaborazione con la Fondazione M. Biagi, con il patrocinio e il contributo del Comune di Modena (nell'ambito del Progetto regionale “Legalità e territorio 2020”).

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Volume - Recensioni al Volume

27/11/2019 - Le nuove frontiere dell'azzardo patologico: il gioco on line .

Introduce Prof. Gianfrancesco Zanetti (Direttore CRID - UNIMORE).

Coordina Dott. Andrea Bosi (Assessore Legalità del Comune di Modena).

Intervengono:

  • Dr. Gianluigi Fioriglio (Univ. La Sapienza Roma),
  • Prof. Simone Scagliarini (UNIMORE),
  • Col. t. ST Adriano d'Elia (Comandante provinciale Guardia di Finanza di Modena).

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